“La sua pittura è sensoriale ma anche carnale,
si espande e colpisce,
rivelando delle azioni o
diventando a tratti sonora, rumorosa…”.
L’artista, con le sue opere inscena una realtà corrotta sublimata dalla rappresentazione di elementi contemporaneamente vivi che si contrappongono ad essa. Le opere sono una probabile allegoria o allusione alla dualità odierna dell’arte in Europa.
La pittura di Claudio Di Carlo propone un’espansione di forme, di suoni, di azioni e rumori che oltrepassano i bordi del quadro.
(Tratto da Adriana Martino e Lucia Spadano)
Ma quello che ho trovato veramente interessante di questo artista è l’interazione tra l’arte visiva e la musica elettronica per raccontare un ambiente contemporaneo ricco di contraddizioni, di discrasie, ma anche di sentimenti puri.
Claudio Di Carlo e Gabriel Maldonado, quindi, insieme nella mostra presso la Bibliothe’ Contemporary Art Gallery, hanno creato dei paesaggi sonori: “toni emotivi raffreddati, colori acidi, marchi pubblicitari e discariche urbane, amore, nostalgia, dolore, sono gli elementi che entrano in azione nel lavoro pittorico di Di Carlo. Focalizzata sulla dialettica e la compenetrazione tra rumore e melodia è invece la ricerca musicale di Maldonado che estende le potenzialità della musica elettronica alla rappresentazione di un quotidiano incapace di separare la sfera reale da quella virtuale.
In entrambi i casi, forte è il riferimento agli anni ’70, ma i loro attuali figli dei fiori appaiono cristallizzati, tecnologici, fagocitati da un ambiente trash che con i suoi tentacoli sta invadendo il pianeta rendendo le persone esseri sopravvissuti dal destino incerto.
Una profonda poesia, del resto sembra lanciare un messaggio positivo…
…un deciso input verso la ricostruzione di una nuova dimensione sociale e politica”.
(Tratto da Francesca Pietracci- comunicato stampa -Bibliothe’ Contemporary Art Gallery via Celsa, 4/5 – Roma)
www.claudiodicarlo.org/