Toelette cura della bellezza ieri come oggi

trucco

il tuo occhio con il khol diventa più grande

il tuo occhio contiene più amore

nel tuo occhio mi perdo, come in un cielo incantato…

 


Per oggi che non c’è tempo per nulla…ritrovarsi davanti ad una Toelette per la cura di se e per pensare un po’ di più a noi e a quello che cerchiamo nella nostra vita…

Un post più adatto alle Donne… scusatemi se oggi faccio questa scelta!

tumblr_ncxo9hyXAO1snujqmo1_500

La culla della Bellezza è stato l’Oriente… Nella civiltà egizia l’importanza della bellezza aveva vari significati, la cosmesi era considerata una necessità per la cura e igiene del corpo, la bellezza esteriore aveva un fine religioso e una funzione funeraria. Il solo valore ornamentale della cosmesi divenne molto importante, l’uso di trucchi, creme, unguenti avevano spesso un fine curativo oltre che estetico.

Plinio ci racconta che l’Egitto era il più grande produttore di unguenti; le sostanze più raffinate venivano dal Delta del Nilo ed erano custodite in vasetti decorati, realizzati in alabastro, ceramica o vetro.

 toiletta 1

L’igiene e la cura della persona erano fondamentali ma la pulizia del corpo era collegata anche alla purezza dello spirito. La purificazione del corpo del faraone era il primo rituale al quale il re si sottoponeva ogni giorno, il rito veniva chiamato “cerimonia di toeletta” era diviso in tre fasi, un bagno purificatore, trucco e incenso. Queste operazioni cerimoniali avevano tutte un significato magico e religioso.

Molte donne e uomini per motivi igienici usavano radersi il capo ma solitamente le donne indossavano parrucche fatte da capelli umani intrecciati, con una divisa nel mezzo della testa, sulla sommità della parrucca veniva posto un cono profumato che con il calore si scioglieva e inumidiva i capelli di profumo.

 toiletta trucco

Profumi e cosmetici divennero una preziosa merce di scambio nei commerci con i paesi confinanti. Nella composizione dei profumi erano impiegate piante provenienti dalle oasi, dal Fayoum e fragranze importate da Punt, l’attuale Sudan/Somalia; i fenici procuravano agli egizi l’essenza di terebinto, una sostanza ricavata da un albero di piccole dimensioni con foglie dalla consistenza resinosa e fiori di color rosso porpora. Le essenze erano usate da tutti i ceti sociali, quelle più raffinate erano costose e alla portata delle sole classi agiate; il profumo più famoso era il Kyphi, ottenuto con l’estrazione di 16 piante selvatiche diverse come bacche di ginepro, cedro, menta, pistacchio, cannella e altre ancora.

Plutarco ci ricorda il potere medico del profumo del Kyphi dicendo: “Favorisce il sonno, aiuta a fare bei sogni rilassa, da un senso di pace e spazza via le preoccupazioni”.

toiletta5

Il Kyphi veniva applicato sui capelli e anche nelle parti intime per migliorare la vita sessuale, visto che in Egitto la seduzione e il sesso erano considerati come una promessa di rinascita.

Il natron, a base di carbonato idrato di sodio/soda, veniva impastato con miele e uva ed offerto agli dei in segno di devozione, se masticato serviva per avere un’ottima igiene orale e profumare l’alito, se invece veniva bruciato serviva per purificare un’abitazione.

I colori utilizzati per il trucco degli occhi erano due, il verde ricavato dalla malachite e il nero ricavato dalla galena. Il bistro, oggi chiamato khol o kajal veniva mescolato con grassi, resine e linfa di sicomoro serviva per tracciare una linea nera sulla palpebra donando agli occhi uno sguardo magnetico, aveva la duplice funzione estetica e antibatterica veniva usato soprattutto dalle donne e dai bambini. Il khol era composto da polvere di galena, un minerale a base di solfuro di piombo, il suo contenuto poteva variare a seconda delle stagioni, fu addirittura scritta una poesia su questo cosmetico (quella riportata all’inizio di questo articolo).

toiletta b&n

Per ringiovanire la pelle si usava stendere sul corpo una miscela di creme a base di natron, alabastro, miele, sale marino mentre per alcune donne che avevano una pelle più scura si usava schiarire l’incarnato con polvere di alabastro e di carbonato di soda mista a miele.

Anche le rughe venivano “combattute” con una crema applicata sulla pelle per ben sei giorni consecutivi, composta di cera d’api, incenso, olio di oliva amalgamati a latte fresco.

Per colorare il corpo, le unghie e le labbra si usava mescolare ocra rossa diluita con grasso e resine; per dipingere le unghie e tingere i capelli si usava l’henné, la cui varietà più pregiata cresceva nel delta del Nilo.

Tutti gli oggetti da toilette venivano riposti in cofanetti decorati che custodivano vasetti con profumo, unguenti, pettini, fermagli per i capelli, bastoncini per il trucco e specchi; uno di questi oggetti fu ritrovato nella tomba di Kha e di Merit oggi conservato al Museo Egizio di Torino.

(Fonti:dal web)

Please follow and like us:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.