EVOLUTA L’arte del gioiello in mostra

EVOLUTA  L’arte del gioiello in mostra Agnizska Kiersztan

Spazio espositivo- aArte gallery  Via Leonetti 8 81100 Caserta

Titolo dell’evento –EVOLUTA

Data di vernissge -16 novembre 2013 ore 18.00

Orario di apertura da martedì -sab 10.30 -19.30; domenica 10.00-13.00

Ingresso Libero

Orario del vernissage -16 novembre 2013 ore 18.00

aArte gallery  +39 393 21 76 940/+39 329 85 89624 info@artcogallerie.it

Catalogo stampato presso Grafiche Moretta Marcenise

Fotografo Stefano Piancastelli

Curatore Massimo Sgroi 

Artista Agnieszka Kiersztan

EVOLUTA  L’arte del gioiello in mostra Agniezska Kiersztan fotografo Stefano Piancastelli

EVOLUTA L’arte del gioiello in mostra Agniezska Kiersztan fotografo Stefano Piancastelli

Le visioni dell’estetica contemporanea prescindono dai rigidi steccati dei generi e delle diversità; la musica, l’arte visuale, il cinema e tutte le altre arti finiscono per essere concentrate in un unico contenitore che è trasversale rispetto ad una lettura estetica del terzo millennio. La stessa visione della moda si interfaccia continuamente con l’arte visuale attingendo, specialmente nel suo apparato creativo, alla ricerca degli artisti più avanzati. Sempre più di frequente si assiste ad un cross over fra i due mondi; artisti che si relazionano con il mondo dell’immaginario fashion o del design (ad esempio Vanessa Beecroft fra tutti) e stilisti o fashion designer che sfondano la sottile parete che li separa dall’arte visuale. I linguaggi della visualità, d’altra parte, sono di per se permeabili, frammentati e, molto spesso, indefiniti. Se, da un lato riesce difficile mantenere la propria identità nel mondo multimediale, dall’altra parte lo stile, onnipresente nel terzo millennio è per sua natura estremamente elastico ed indefinito non presupponendo, obbligatoriamente una memoria.

Agniezska Kiersztan fotografo Stefano Piancastelli

EVOLUTA L’arte del gioiello in mostra Agniezska Kiersztan fotografo Stefano Piancastelli

Agniezska Kiersztan vive esattamente su questo confine, sforando continuamente il limite fra il design, in questo caso il gioiello, e l’arte visuale rendendole, anzi, compresenti in una parte del suo lavoro. Concettualmente è esattamente quello che avviene allorché l’artista polacca produce i suoi gioielli che recuperano l’antica tradizione del cammeo o quando sovrappone sulla superficie delle sue opere gli strass che formano l’immagine. La Kiersztan ha ben presente che, nei linguaggi del contemporaneo, tutto finisce per sovrapporsi in un’unica compresente opera in cui la struttura formale diventa secondaria rispetto alla forza visionaria del lavoro.

Nella realtà le forme degli anelli, dei pendenti o di quanto altro produce sono il riflesso esatto della sua attività più strettamente connessa all’arte visuale; esse divengono sculture da indossare che fanno parte di una nuova estetica del corpo. Un’estetica che, mai come oggi, all’alba del terzo millennio, diventa necessaria proprio nel mondo dell’eccesso di immagine.

In particolare il mondo femminile rappresentato dalla Kiersztan è, più che l’inganno delle realtà multiple, l’adattamento fisico ad una estetica mai così mutevole, nelle sue sculture-gioiello l’artista sovrappone da un lato la necessità della memoria, dall’altro un oggetto simbolo che assolve ad una funzione di estensione estetica del corpo. La scelta di fare arte usando il gioiello diventa esemplificativa di una tensione artistica che non prescinde dallo sviluppo tecnologico e dalla ricerca nel campo dell’immagine contemporanea ma che, contemporaneamente, ripercorre il rapporto fisico, materico, manuale con la costruzione dell’opera. Nell’era del web e dei mondi elettronici ha ancora, evidentemente, un significato indossare un bassorilievo poiché la visione della bellezza, sempre e comunque, fa ancora parte dell’orizzonte della nostra vita (dal comunicato stampa di Massimo Sgroi)

EVOLUTA L’arte del gioiello in mostra Agniezska Kiersztan fotografo Stefano Piancastelli

EVOLUTA L’arte del gioiello in mostra Agniezska Kiersztan fotografo Stefano Piancastelli

Qui un’anteprima di alcuni suoi lavori …e alcune mie parole su di Lei…..

…con Agnieszka Kiersztan, la poesia diventa gioiello!

Ogni gioiello è oggetto e intuizione. È un pensiero materico. È fatto di metallo e pietra, di sintesi e poesia. Di frammenti che si impreziosiscono nell’atto stesso di ricomporre una forma, di tentare un nuovo ordine.

Ognuno di essi vive nell’interazione con il corpo e con l’ambiente. In una dinamica che simula, i moti delle emozioni primitive, dello stupore per il segreto della vita.

È il movimento e l’alchimia che accelerano la materia di queste creature. Il soffio di vita che libera i gioielli dalla immobilità di splendidi “oggetti”, per trasmutarli in simboli, in parola e segno. Ogni gioiello vive in un rapporto biunivoco di scambio di emozioni: le acquisisce dal creatore e le dona a chi lo possiede in un fluido divenire costante.

Dietro la lavorazione di un gioiello vi è dunque sempre il riflesso di un’emozione. La ricerca dell’eleganza, della cura del dettaglio, è il risultato di un vissuto interiore che l’artista porta dentro e che fa emergere nelle sue creazioni.

Nella costante visione che invade, la mente e l’anima degli artisti, accade che un’immagine s’imponga: un sogno più forte di tutti gli altri, un ideale a cui volgersi, in modo ricorrente. Un volto puro, ingentilito, un’incisione di pelle alabastrina sfiorata da chiome che guizzano al vento, un ovale dominato dalla bocca. Classicità e Spiritualità, dimensione umana e dimensione divina s’identificano, in questo stesso volto.

EVOLUTA L’arte del gioiello in mostra Agniezska Kiersztan fotografo Stefano Piancastelli

EVOLUTA L’arte del gioiello in mostra Agniezska Kiersztan fotografo Stefano Piancastelli

Tutto questo traspare nelle collezioni di Agnieszka Kiersztan, gioielli poetici con nomi indimenticabili come le sue collezioni: Angelicità, Vento, Lui e Lei e a frasi prese in prestito dal Cantico dei Cantici che ricorrono nei suoi cataloghi: “alzati vento del settentrione vieni vieni vento del meridione soffia nel mio giardino si effondano i suoi aromi venga l’amato mio nel mio giardino”.

E’ il caso delle sue piccole sculture emozionali realizzate utilizzando di tutto: bulini, scalpellini, spazzole, frese di diverse dimensioni e carte abrasive, cammei incisi a mano su conchiglia sardonica. Tutta la produzione artistica di Agnieszka è tesa a far convivere arti maggiori e arti minori, in una ricomposizione logica delle parti che definisce il senso della sua arte senza mai smarrire un’idea di bellezza. Le montature di Marco Malasomma interpretano perfettamente le sue creazioni.

Questi Gioielli sono sicuramente destinati al ruolo di protagonisti e interpreti di questo tempo; di una futura gioielleria espressione poetica dell’arte, di un sentire alto!  (Maria Grazia Cicala)

 

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